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Ordinazione sacerdotale don Nico de Candia

24/11/2008 - Lo scorso Venedì presso la sede è pervenuto un altro invito inaspettato quanto gradito, inviatoci dal caro don Nico de Candia, parrocchiano di S. Gennaro che ha scelto di aderire alla vocazione alla vita consacrata. Completati gli studi presso il Seminario Regionale di Campobasso, don Nico lo scorso mese di giugno ha ricevuto l’ordinazione diaconale. Sabato prossimo, egli finalmente pronuncerà il suo “si” definitivo al Signore ottenendo la grazia dell’ordinazione sacerdotale. Ecco il testo dell’invito:




Gent.mo Priore e Confraternita
MARIA SS. ASSUNTA in CIELO

Carissimo/a,
all’inizio del nuovo anno liturgico, nel prezioso tempo dell’Avvento,
il Signore ha voluto donarmi la grazia della
ordinazione sacerdotale.

Per incarnarsi nel mondo Egli ha scelto la piccolezza e l’umiltà di Maria:
sulla scia delle sue virtù io scelgo Lei come mia “compagna di viaggio”.

Per questo, anch’io dirò con gioia il mio «si», proprio nella casa che la Madonna,
dopo essere apparsa ben 120 anni fa a due povere contadine del luogo,
ha voluto costruirsi nella nostra semplice terra molisana: il
Santuario di Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso.

Assieme alla mia famiglia ti invito, allora,
sabato 29 novembre
prima domenica di Avvento
alle ore 17
alla Santa Messa di consacrazione presieduta dal mio Vescovo
Padre GianCarlo Maria Brigantini c.s.s.
per lodare, pregare e ringraziare insieme il Signore.

Fraternamente, don Nico de Candia



celebrerò la mia prima messa:

domenica 30 novembre alle ore 11,00
nella parrocchia “San Gennaro” in Molfetta

domenica 7 dicembre alle ore 11,00

nella parrocchia “Santa Croce” in Vinchiaturo




Il cartoncino d’invito riporta anche una magnifica preghiera scritta dall’indimenticato Mons. Antonio Bello. Desideriamo riportarla di seguito:

Attendere: infinito del verbo amare. Anzi, nel vocabolario di Maria, amare all’infinito…
Santa Maria, Vergine dell’attesa, donaci del tuo olio, perchè le nostre lampade
si spengono. Vedi: le riserve si sono consumate. Non ci mandare da altri venditori.
Riaccendi nelle nostre anime gli antichi fervori che ci bruciavano dentro, quando
bastava un nonnulla per farci trasalire di gioia…
Se oggi non sappiamo attendere più, è perchè siamo a corto di speranza.
Se ne sono disseccate le sorgenti. Soffriamo di una profonda crisi di desiderio.
E, ormai paghi dei mille surrogati che ci assediano, rischiamo di non aspettarci
più nulla neppure da quelle promesse ultraterrene che sono state firmate col
sangue dal Dio dell’alleanza…
Santa Maria, Vergine dell’attesa, donaci un’anima vigilare…
Portaci arpa e cetra perchè con te mattiniera possiamo svegliare l’aurora…
Facci capire che non basta accogliere: bisogna attendere. Accogliere talvolta
è segno di rassegnazione. Attendere è sempre segno di speranza.
Rendici perciò ministri dell’attesa. E il Signore che viene,
Vergine dell’Avvento, ci sorprenda, anche per la tua materna complicità,
con la lampada in mano.
Amen.

don Tonino Bello

Pietro Angione

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