La Statua
La statua dell’Assunta fu scolpita nel 1809 dallo scultore napoletano Francesco Verzella su disegno dell’artista Paolo Lanari. È alta 190 cm, e riflette in larga parte i canoni tradizionalmente osservati dagli autori che hanno trattato il tema dell’Assunzione della Vergine, che l’autore ha saputo fare coesistere con gli elementi costanti della propria produzione.
Il moto ascensionale della figura è abilmente coniugato con la voluminosità del corpo del soggetto, evidenziata dalle pieghe del vestito aderenti alle membra: esse non nascondono la pienezza della persona e la sua fisicità. Le increspature dell’abito creano pittorici giochi di ombre che, coniugati alla posizione del manto azzurro svolazzante e al copricapo in stato di equilibrio precario, aiutano l’osservatore ad intuire il movimento verso l’alto del corpo della Vergine, che sembra improvvisamente attirata dalla Sede Celeste.
Il viso della Vergine, che evidenzia un’espressione teneramente materna, è rivolto estasiato verso l’alto, mentre lo sguardo fisso in Dio si coniuga con l’atto di sollevare le braccia nell’azione di rincontrare il Figlio Divino. Il ventre gonfio e la corona delle dodici stelle sembrano richiamare la figura apocalittica della donna gravida descritta da San Giovanni Apostolo, mentre è assente l’elemento tipico della luna sotto i piedi. Tipici della scuola dei Verzella sono i robusti puttini in primo piano, che sembrano sollevare senza fatica le nubi su cui sono delicatamente poggiati i piedi della Madonna, oltre alle mani paffute della protagonista in bella mostra, al viso dolce e rotondo, all’alloggio ai lobi delle orecchie per veri orecchini.
La statua fu restaurata nel 1880 sotto il priorato di Giuseppe Lusito, nel 1953 sotto il priorato di Nicola Sancilio, nel 1995 sotto il priorato di Carlo Roselli, nel 2012 sotto il priorato di Cosimo Roselli. Non sono reperibili notizie di restauri precedenti al 1880.
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