Torna alle News Conferenza sull'immigrazione
05/12/2008 - Sabato 23 novembre, presso la chiesa di S. Stefano, a cura dell’omonima Arciconfraternita, si è tenuta un’interessante conferenza sul tema: “L’immigrazione a Molfetta: quale ruolo per le Confraternite”. Moderatore della serata è stato il dott. Giovanni de Ceglia, Priore dell’Arciconfraternita, e relatori sono stati mons. Luigi Martella, Vescovo della Diocesi di Molfetta, ed il Sindaco sen. Antonio Azzollini. Nell’introduzione il dott. de Ceglia ha esordito ringraziando i convenuti, in primis il Vescovo, sempre vicino al mondo delle Confraternite, e il Sindaco, assai affezionato alla città ed alle sue tradizioni, gelosamente custodite dalle Confraternite stesse. Il Priore ha poi comunicato una notizia che ha allietato tutti i presenti: grazie all’interessamento del sen. Azzollini, presto le Sacre Immagini della Passione di Gesù dell’Arciconfraternita di S. Stefano, portate in processione la mattina del Venerdì Santo, saranno sottoposte ad accurato restauro che le riporterà allo splendore originario.
Dopo il dott. de Ceglia ha ringraziato le Amministrazioni presenti, esprimendo tuttavia rammarico per la mancanza dei rappresentanti di numerose Congreghe ad un incontro su un tema così delicato come quello dell’immigrazione. Egli ha precisato che proprio il Vescovo, al momento del suo insediamento come Priore di S. Stefano, aveva specificamente richiesto di impegnare maggiori energie in questo settore: le Confraternite ed i loro iscritti potrebbero impegnarsi nell’accoglienza, nella sovvenzione e nell’evangelizzazione di tanti che alla ricerca di fortuna vengono nelle nostre terre e qui si ritrovano soli, spaesati, senza casa, cibo o religione.
Ha poi preso la parola il Sindaco sen. Azzollini che con linguaggio semplice e diretto ha manifestato l’importanza di recuperare le bellezze della nostra città: in una società in cui i valori sono in crisi, è possibile ritrovare una stabilità guardando al “bello” e al “vero”, come più volte pronunciato da Sua Santità Benedetto XVI, che trovano nelle arti l’espressione più diretta. Da ciò l’impegno di investire nel recupero di tele, monumenti, statue.
Dopo il Sindaco ha trattato il tema dell’emigrazione; ha denunciato che da qualche tempo le Confraternite si sono allontanate dai principi che ne avevano ispirato la fondazione, ossia le opere caritative. Spesso le Congreghe molfettesi si limitano a promuovere riti legati alla Settimana Santa, principalmente le austere processioni penitenziali, dimenticando i bisogni dei poveri. Laddove per poveri non si intendono solo coloro che si trovano in difficoltà economiche, ma anche gli anziani, gli emarginati, i sofferenti. Soprattutto tra i poveri d’oggi bisogna menzionare gli immigrati, coi quali è necessario intavolare un dialogo per la reciproca comprensione, affinchè essi si sentano nostri fratelli, seppure di confessione diversa, ed accettino le nostre usanze, diventando consapevoli dei loro diritti e doveri. In questo ambito - ha concluso – le Confraternite possono fare molto, ritrovando lo spirito originario di promozione della fede, della carità e della fratellanza tra tutti gli uomini, sopperendo alle mancanze dello Stato che, purtroppo, non è onnipotente.
Di seguito è intervenuto mons. Luigi Martella. Col supporto di una graziosa presentazione proiettata su uno schermo, il Vescovo ha delineato dettagliatamente i contorni del fenomeno “immigrazione”, basandosi sui dati ISTAT pubblicati lo scorso mese di ottobre, confrontandoli con i dati di CARITAS e MIGRANTES. Il Vescovo ha evidenziato che lo spostamento delle masse non è un fenomeno inconsueto, anzi, è un elemento connaturato alla natura umana. Nella Bibbia ci sono numerose storie di emigrazione: basti pensare al popolo d’Israele, che ha vagato per quarant’anni nel deserto prima di stabilirsi nella Terra Promessa; oppure Gesù stesso, fuggito in Egitto con la famiglia per sfuggire alla persecuzione di Erode il Grande. Che dire poi dell’epoca in cui eravamo noi europei a fuggire all’estero? E degli emigranti molfettesi? Della popolazione molfettese - ha affermato il Vescovo - metà si trova sparsa nel mondo: nei paesi europei, negli USA, Venezuela, Argentina, Australia. Il fenomeno non deve quindi destare spavento, quanto piuttosto essere studiato e compreso. È evidente, ad esempio, che i paesi d’origine degli immigrati sono cambiati: un tempo qui giungevano masse dall’Albania e Balcani; oggi la maggior parte degli immigrati proviene dalla Romania. Le etnie presenti a Molfetta sono aumentate, e c’è una sempre maggiore varietà di religioni ed usanze: la Parrocchia più variegata in Diocesi è proprio quella di S. Gennaro. Oggi va diminuendo il fenomeno dell’Immigrazione “di transito”: gli immigrati giungono a Molfetta per stabilirvisi con la famiglia, si impegnano per acquistare la casa e spesso avviano attività commerciali. Sono in aumento i matrimoni misti, dove uno dei partner è straniero. Il luogo comune che gli immigrati, in particolare Rumeni, siano delinquenti, non trova riscontro nei dati in nostro possesso. Per questo, ha concluso il Vescovo, è necessario essere attenti alle necessità di questi fratelli spesso in difficoltà in un paese di cui non conoscono neanche la lingua, ed accoglienti, perchè essi, sentendosi a casa, rispettino e accettino le nostre usanze. Soprattutto è spaventoso osservare che queste persone spesso non abbiano una fede: talora chiedono il battesimo, ma nella maggior parte dei casi non praticano più alcuna religione.
Infine ha ripreso la parola il dott. de Ceglie ringraziando ulteriormente i convenuti, auspicando una futura collaborazione tra tutte le Confraternite nell’impegno tra gli immigrati.
L’Amministrazione della Confraternita dell’Assunta, dal canto suo, desidera esprimere ammirazione per l’ardita proposta del dott. de Ceglie, garantendo sostegno e collaborazione per future attività legate al problema dell’immigrazione. Auspica perciò che, in un futuro non troppo lontano, possano esserci nuovi incontri sull’argomento che vadano oltre la semplice discussione, magari progettando iniziative concrete.
Pietro Angione
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