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Riflessioni sulla processione del Buon Consiglio

02/05/2009 - A volte capita di rimanere stupiti dove e quando non te l’aspetti.
E’ quello che è accaduto domenica pomeriggio in occasione della processione della Madonna del Buon Consiglio. Il pomeriggio grigio di una domenica di primavera con le strade semivuote unito alla particolare ma efficace direzione della processione da parte del nostro padre spirituale, hanno dato vita ad un sorprendente momento di aggregazione e di preghiera alternata al canto e alle altisonanti note della banda.
Il risultato sono state tre ore di intensa partecipazione ad un evento che vista la casuale vicinanza temporale con le processioni della Settimana Santa, presta inesorabilmente il fianco ai confronti. Indiscutibile la suggestione e la partecipazione emotiva alla passione di Cristo da parte dei confratelli e dei molfettesi, ma certamente chi domenica ha vissuto la processione del Buon Consiglio ha notato il piacevole e pacato raccoglimento in preghiera, l’ordine nell’incedere da parte dei confratelli nonchè la mancanza del roteare vorticoso dei confratelli ansiosi di avere una “bomba” da protagonisti.
Purtroppo ancora la nota dolente è che a rispondere all’invito della confraternita del Buon Consiglio siamo stati davvero in pochi ed è questo il vero motivo della riflessione da aprire.
Gesù a chi voleva lapidare la donna colpevole di adulterio disse: ”…chi è senza peccato scagli la prima pietra” (Gv 8,1-11). Chi scrive sicuramente non è esente da colpe, ma sicuramente commenta in maniera disincantata il distacco da eventi ritenuti “minori” da parte di chi dimostra attaccamento quando si deve essere protagonisti e bisogna conquistare il proprio posto sotto la “sdanga” non con la devozione o con la sorte ma col diritto purtroppo arroccato in maniera contradditoria nelle regole.
La speranza è allora quella di prendere l’alto esempio dalla confraternita amica del Buon Consiglio e di riuscire non solo a cambiare le regole, che forse è la cosa più semplice basterebbe solo una presa di posizione, ma di riuscire a cambiare il modo di vedere la realtà della confraternita…ma chissà se forse l’una può portare l’altra.


*Foto di Pietro Angione relativa alla processione del 2007.

Nino Pisani

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