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Bilancio sulla quaresima…

05/04/2010 - Lunga la fase preparatoria, e tutto fugge via nell’arco di una settimana… Come un vento gagliardo la Settimana Santa ci ha sconvolti, stravolgendo le nostre vite per alcuni giorni. In sede si respira ancora il profumo del tonno usato per imbottire i pizzarelli, e l’odore acre delle olive schiacciate durante l’allestimento della “frasca” sotto la quale, nella mattinata di venerdì scorso, Gesù ha agonizzato in quel pregevole gruppo scultoreo che annualmente ci viene affidato durante quel lungo corteo organizzato per commemorare la dolorosa passione di Nostro Signore.
Restano le spalle gonfie e dolenti di chi ha retto l’enorme peso delle statue, e i due elenchi dei portatori, oltre al bottino ricavato con la bussola che, piacerà o no, consentirà alla nostra piccola Confraternita di “tirare avanti” per un altro anno, chiudendo in attivo il bilancio consuntivo al prossimo dicembre.
Sono state le ultime due processioni pasquali gestite da Angelo, Mauro e Domenico come amministratori, e dal sottoscritto come segretario. Ed ecco fioccare una marea di ripensamenti e rimpianti: quella cosa poteva andare meglio, quella poteva andare peggio…
Ecco fioccare e-mail di complimenti per la buona riuscita delle processioni, e di delusione per l’ormai antiquato sistema della “bussola a biglietti”. Restano bei ricordi, le foto, i filmati, e poi? C’è sempre qualcosa di buono, che si verifica ogni anno: la Confraternita si è ritrovata… Per tutto l’anno molti, vuoi per impegni vari, vuoi per disinteresse, non si vedono passare dalla sede. E poi, il giorno della bussola, eccoli tutti schierati davanti alla porta, ansiosi che la saracinesca si apra… E se è vero che la Pasqua è l’unica manifestazione che riesce a richiamare tutti i Confratelli sotto il manto regale della Vergine Assunta, è anche vero che bisogna impegnarsi di più perche le manifestazioni della Settimana Santa divengano vero momento di crescita dello spirito.
Bisogna dire che, con l’interessamento del Padre Spirituale don Sergio Vitulano, le occasioni non sono mancate… La catechesi, il settenario all’Addolorata, la liturgia penitenziale, la via crucis… tutte manifestazioni che hanno dato la possibilità, a chi vi ha preso parte, di meditare il mistero della Redenzione, che Gesù ha operato per noi attraverso la sua passione e morte, preparandosi a vivere con maggiore consapevolezza le grandi processioni del Venerdì e Sabato Santo.
In grande onestà bisogna dire che proprio le processioni sono a volte motivo di distrazione per i confratelli dal mistero che intendono celebrare, forse perchè con gli anni, a seguito della scristianizzazione della società, si è sviluppata una certa “assuefazione” a tali manifestazioni, retaggio di un passato custodito da pochi nostalgici tradizionalisti, che la Chiesa non sanno nemmeno cosa sia... Ed ecco il perchè di tante critiche da parte di testate locali che, poco informate, ci danno dentro ad attaccare le Confraternite, Priori, processioni e quant’altro… Con la stessa onestà bisogna dire che, negli ultimi tempi, vi è una controtendenza. La Chiesa è molto attenta alle attività delle Confraternite, concede loro molto spazio nell’ambito della vita diocesana, e le utilizza come strumento di conversione e catechesi. Ed i frutti si vedono: è vero, c’è ancora molto disordine nelle nostre processioni, molti vi partecipano solo per conquistare il loro pezzo di “sdanga”, ma è anche vero che molti di questi, attraverso le Confraternite, si riavvicinano alla figura di Gesù, e si convertono. Tanti giovani, lontani dalle nostre parrocchie, attratti dalle manifestazioni della Settimana Santa, tornano alla Chiesa proprio attraverso le Confraternite…
Un ultima parola si dovrebbe spendere a proposito della preghiera. L’incedere col simulacro sulle spalle, è già preghiera, perchè non si prega solo con la lingua. Tutto il corpo può pregare, manifestando devozione a Gesù riconoscendolo Dio. Ma in processione c’è la possibilità di pregare anche con la lingua, attraverso quelle formule che, nella vita di tutti i giorni, non utilizziamo, giustificandoci con la vecchia esclamazione “non ho tempo…”. E quest’anno abbiamo davvero pregato tanto, in particolare nella processione di Sabato. Per tutta la durata della processione non si è fatto che pregare il rosario e cantare: una vera manifestazione di fede e comunione fraterna sotto il manto della Regina Assunta in Cielo, Addolorata Maria… e non sono mancati infatti i complimenti anche per l’ordine, perchè se si prega, non c’è spazio per le chiacchiere e i capannelli ai lati della strada. E a tale proposito, un ringraziamento al diacono di S. Gennaro Ruggiero Pierro, ai confratelli Gianluca Annese e Giuseppe de Robertis, e al seminarista-confratello Rizzi Pietro, che collaborando con il sottoscritto hanno guidato la preghiera comunitaria, offrendo un servizio davvero lodevole a tutta la comunità confraternale.
Si spera nei prossimi anni di proseguire su questa strada. Non si sa chi sarà alla guida, ma il solco è tracciato. Se si continuerà a curare l’ordine e la preghiera nelle processioni pasquali, persino alcune testate locali in cerca di scoop non avranno più materia su cui “ricamare”…

Pietro Angione

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