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La croce dell'Ascensione

30/07/2010 - Un antica tradizione poco nota, facente parte delle feste mobili post-pasquali, è quella della benedizione della croce dell’Ascensione.
La festa dell’Ascensione cade nel tempo liturgico di Pasqua, l’ultima domenica prima di Pentecoste, e intende commemorare il congedo di Gesù Cristo dalla Chiesa primitiva, costituita dagli apostoli, dalla Madre, e da tutti i discepoli e discepole che lo avevano seguito ovunque, finanche sul Calvario. Dopo essersi manifestato in carne ed ossa come Risorto, egli lascia ai Suoi il comando di evangelizzare il mondo, battezzando i popoli alla fede nel Dio uno e trino, garantendo la propria presenza invisibile in seno alla Chiesa sino al ritorno trionfale nella gloria, il giorno del Giudizio.
A Molfetta la festa dell’Ascensione è ancora oggi celebrata con un rito semplice, che cela un significato propiziatorio e di richiesta. Viene allestita una grande croce in legno, sulla quale vengono fissati i frutti tipici delle nostre campagne: pomodori, verdure, rami d’ulivo, ciliegie… la croce viene portata in Cattedrale ed esposta su un trono. Dopo si tiene la celebrazione eucaristica alla presenza dei reverendi sacerdoti del Capitolo Cattedrale di Molfetta, cui segue la benedizione e la processione per il borgo sino all’arco principale d’ingresso della città vecchia, popolarmente detta la “porta della terra”. Qui, dopo aver innalzato a Dio preghiere per un anno propizio per il raccolto e per la vita cittadina, con l’intercessione dei Santi Patroni, la Regina dei Martiri e San Corrado, la croce viene posta sull’arco. Oggi la croce viene fissata sotto l’arco, sulla parete del passaggio attraverso le mura difensive, ma sino a qualche anno fa era posta sulla chiave di volta, visibile dall’esterno. Dopo, la processione si ricompone e torna in Cattedrale.
Il significato di questo rito è quello di raccogliere la comunità cristiana cittadina attorno al simbolo di supplizio della croce, e ponendola nel punto nevralgico di quella che un tempo era Molfetta, sta a significare che Cristo ne è il re, il sommo Patrono, la guida…
In passato il rito coinvolgeva le diverse realtà associative cittadine, che a turno si offrivano di realizzare e portare in processione la croce dei frutti. Ed ecco una testimonianza su un evento che, nei primi anni novanta, coinvolse la nostra Confraternita: la croce allestita nella nostra sede, coi frutti delle campagne dei nostri contadini, condotta dai nostri Amministratori in rappresentanza della comunità confraternale. Un evento del tutto dimenticato, tornato alla luce grazie ad alcune foto fornite dall’affezionatissimo confratello Sergio de Rosa, all’epoca Secondo Assistente sotto l’amministrazione quadriennale di Carlo Sancilio, Priore, e Carlo Roselli, Primo Assistente. In quel periodo di rinascita, in un anno imprecisato tra il 1990 e il 1994, il compito di fornire la croce dell’Ascensione fu affidato dal Capitolo Cattedrale alla Confraternita dell’Assunta.

Pietro Angione

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