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La chiesa di San Gennaro e la Regina dei Martiri

04/09/2010 - È poco noto persino ai cultori più accaniti della storia locale lo speciale legame che unisce la sede della nostra Confraternita, la chiesa di S. Gennaro, al culto della Regina dei Martiri, Compatrona della città di Molfetta.
Da antichi documenti risalenti ai primi dell’800 si desume infatti che il titolo del tempio allora erigendo era “Ecclesia S. Mariae de Martyribus, sub titulo S.ti Januarii” (1): il titolo della Beata Vergine era unito a quello del Santo Martire Vescovo di Benevento, protettore della città di Napoli da cui proveniva l’allora Vescovo Gennaro Antonucci che, oltre a portarne il nome, ne era fervente devoto. Questa doppia denominazione non doveva essere tanto stonata se, circa un secolo dopo, un nuovo edificio di culto, oggi intitolato all’Immacolata, “dedicarsi dovesse all’Immacolata V.M., ed al Sacro Cuore di Gesù”(2).
Questo speciale culto in S. Gennaro è testimoniato da una delle tre campane, dedicata appunto alla Madonna dei Martiri, come da un quadro antichissimo, di cui sono ignoti data e autore, copia fedelissima dell’originale icona custodita presso il Santuario.
Perchè tanti segni di una così intensa devozione? La risposta è da ricercarsi nei libri di storia locale.
Il santuario della Madonna dei Martiri sorge circa due chilometri ad ovest di quello che, tra fine settecento e inizi ottocento, era il centro abitato. Sede vescovile estiva, il santuario si animava ai primi di settembre in occasione della festa liturgica della Madonna dei Martiri, che cade l’8 settembre, giorno della Natività di Maria, in concomitanza con l’antichissima “fiera”, concessa da re Ladislao di Durazzo nel lontano 1399, che si teneva appunto nelle adiacenze del Santuario. Il resto dell’anno il luogo sacro era sede di più sporadici pellegrinaggi, data la lontananza dalle mura cittadine e l’inaccessibilità del luogo, raggiungibile attraverso un’angusta stradina che lambiva il mare. Il Santuario, inoltre, godeva dell’indulgenza plenaria per coloro che il giorno 8 settembre, e la domenica dopo Pasqua, avessero visitato la Santa Vergine e rispettato le consuete condizioni (privilegio concesso nel 1485 da papa Innocenzo VIII, già Vescovo di Molfetta).
Il Vescovo Antonucci, animato da grande zelo per il suo gregge, pensò allora di innalzare un nuovo tempio dedicato alla Madonna dei Martiri al centro della città che allora andava espandendosi a sud delle “camere nuove”, in modo da incrementare la devozione popolare e consentire a quanti non avessero potuto raggiungere il Santuario del suburbio, di fruire comunque dell’indulgenza plenaria visitando il Santuario cittadino, che fu appunto l’erigenda chiesa di S. Gennaro.
Nel 1817 per la chiesa fu scolpita da Francesco Verzella una statua raffigurante la Santa Vergine, attualmente intitolata “Madonna del Buon Consiglio”, di proprietà della Confraternita omonima. Una tradizione molto radicata racconta che questa fu la prima immagine a tutto tondo raffigurante la Madonna dei Martiri, come testimoniato anche da numerosi autori. Le ipotesi a questo punto sono diverse: forse la statua fu commissionata dal Santuario, e successivamente acquistata dalla Confraternita e trasferita a San Gennaro perchè sostituita dalla nuova versione scolpita nel 1840 da Giuseppe Verzella? Oppure la statua fu commissionata dalla nostra parrocchia e portava il titolo di Regina dei Martiri, per poi essere acquistata dalla Congrega che ne cambiò la denominazione? È fondata questa tradizione?
Lo scorso decennio, a riprova di quanto tramandato dalla tradizione, sulla schiena della Madonna del Buon Consiglio esisteva ancora il gancio che sarebbe servito a reggere il manto, rimosso a seguito di lavori di restauro. E inoltre, data la somiglianza della postura e dei colori, la statua della Madonna dei Martiri è fortemente ispirata a quella del Buon Consiglio.

Non volendo dilungarci in supposizioni prive di fondamenti documentari, rimandiamo ipotesi più certe ad un futuro in cui avremo accuratamente studiato le carte custodite nell’archivio parrocchiale, limitandoci piuttosto ad informare che per speciale privilegio dell’allora Vescovo pro-tempore Antonucci, presso la nostra parrocchia è possibile ancora oggi ottenere l’indulgenza plenaria visitando la chiesa nei giorni 8 settembre e domenica dopo Pasqua con le consuete condizioni:
- il sacramento della Riconciliazione;
- l’Eucaristia;
- la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

Dal 30 agosto al 7 settembre, inoltre, si sta svolgendo il solenne novenario. Alle ore 18.15 si tiene il rosario meditato, alle 19.00 la Santa Messa, segue la novena alla Madonna.




NOTE
1) G. CAPURSI, La Parrocchia di S. Gennaro, note storiche, Mezzina, Molfetta, 1960, pag. 27.
2) L.M. DE PALMA, Tota Pulchra, scritti sulla parrocchia Immacolata di Molfetta, Mezzina, Molfetta, 1995, pag. 29.



*Ringrazio vivamente don Massimo Storelli che ha incoraggiato questa breve ricerca.





Pietro Angione

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