Torna alle News Una pagina di storia recuperata
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28/01/2011 - Poco è rimasto di alcuni periodi della vita della nostra Confraternita in sbiaditi libri di cassa, risicati registri di verbali, offuscati ricordi narrati dagli anziani in occasione delle feste. La statua dell’Assunta, con le sue iscrizioni, costituisce forse la fonte più sicura di conservazione della memoria storica. E tra le iscrizioni c’è quel “Ristaurata durante il Priorato del 1953”, sul retro dell’opera.
Nel 1953, dunque, la statua dell’Assunta fu restaurata. Notizia comprovata, peraltro, da uno scarno “Verbale del restauro della Vergine Maria Assunta” di quell’anno, che annota:
Raccolto Lire 33.000 Trentatrè mila e pagato lo scultore, ed la lastra della nicchia. In tutto £ 33.000 sotto l’Amministrazione del Priorato: Presidente Sancilio Nicola, 1° Componente Roselli Giulio, 2° Componente Sancilio Giulio.
Inoltre esiste una “Raccolta di oboli per il restauro della Madonna” su un libro di cassa dello stesso anno.
Nulla avremmo saputo di più se, negli scorsi giorni, non ci avesse contattati il professor Cosmo Damiano Potente, desideroso di ricostruire il percorso artistico del padre Francesco Paolo il quale, a detta del sig. Cosimo Damiano, è l’artista menzionato nel suddetto verbale, lo scultore che nel lontano ’53 restaurò la statua dell’Assunta, del cui nome non vi è traccia nei nostri carteggi.
Una traccia certa del legame tra il sig. Potente e la chiesa di S. Gennaro si riscontra nelle statue degli antichi Santi Medici, attualmente in restauro, custoditi presso la casa canonica. L’immagine di San Cosma, infatti, riporta sul retro: “Ristaurati 1956 – Potente”.
Il sig. Cosmo Damiano Potente si è soffermato, in un incontro avvenuto presso la sede, a raccontare brevemente il percorso artistico del padre, leccese di origine, nato nel 1899. Sposato con una molfettese, lo scultore si trasferì nel 1945 nella nostra città dove incontrò il maestro Giulio Cozzoli. Molte sue opere sono sparse nelle chiese di Molfetta. Gli angioletti che ammiriamo reggere il manto della Madonna dei Martiri sono sue opere, realizzate in cartapesta in sostituzione delle immagini antiche, andate distrutte. Anche i restauro del Sant’Antonio della Confraternita omonima fu sua opera nel medesimo periodo. Lavorò ad un Cristo Benedicente per il Seminario Regionale, ad un Crocifisso che si ammira nella cappella De Candia e al Santo Stefano presente nella rettoria omonima.
L’attività artistica proseguì sino al 1967 circa. Poco prima che lo scultore potesse mettere mano all’opera più ardua, il restauro dei Cinque Misteri della passione di Gesù, la morte lo colse il 13 dicembre del 1969.
Alla luce delle notizie pubblicate, auspichiamo che qualcuno dei fedeli fruitori del nostro sito possa fornire ulteriori dettagli utili al signor Cosmo Damiano per ricostruire la carriera artistica paterna, e alla nostra Confraternita perchè altre pagine di storia vengano rispolverate. Eventuali informazioni possono essere segnalate al nostro indirizzo e-mail info@confraternitadellassunta.it.
Pietro Angione
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