Torna alle News La Confraternita allo “scioglimento del voto"
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29/05/2011 - L’11 maggio del 1560 un terribile terremoto sconvolse la Puglia e fu percepito in tutto il meridione d’Italia.
Dati storici attestano che il sisma arrecò numerosi danni e vittime nelle città costiere affacciate sull’Adriatico, manifestandosi in maniera inaspettatamente tenue nella città di Molfetta. Le cronache locali attribuiscono il fenomeno alla potente intercessione della Beata Vergine Maria, invocata particolarmente col titolo di Regina dei Martiri dai molfettesi che avevano intuito l’arrivo imminente del cataclisma da specifici segni. In riconoscenza la cittadinanza promise che in eterno, l’11 maggio di ogni anno, si sarebbe portata con le autorità civili e militari sino al Santuario della Madonna dei Martiri per celebrare una messa di ringraziamento e offrire l’olio da ardere nella lampada perpetua che rischiara l’icona mariana. Non ci dilunghiamo ulteriormente nella descrizione dei fatti accaduti 451 anni orsono, suggerendo agli appassionati fruitori del nostro sito di consultare l’opera "La Mèdonne du Tremelizze. Tra scienza, storia e devozione popolare" pubblicata lo scorso anno dal valente storico locale prof. Cosmo Tridente, il quale ha arricchito il repertorio locale con un lavoro interessante sotto il profilo storico-religioso riguardante una delle pagine più belle della devozione mariana che lega, attraverso un invisibile cordone ombelicale, ciascun molfettese alla mamma celeste.
Anche quest’anno la ricorrenza è stata celebrata. Quest’anno l’offerta dell’olio è toccata alla parrocchia S.Pio X, che ha custodito l’icona della Madonna nei giorni precedenti. Giorno 11 maggio, alle 19, l’icona è stata condotta sino all’incrocio del viale dei Crociati, accolta dal popolo devoto.
Sono state invitate quest’anno anche le Confraternite molfettesi, tre delle quali, non avendo attività interne, hanno ben volentieri scortato la Patrona in processione sino al Santuario. Tra queste la Confraternita dell’Assunta, rappresentata da un buon numero di confratelli che hanno assistito successivamente alla celebrazione dell’Eucaristia, ha partecipato ad un momento forte in cui si è intensificata l’amicizia con il Santuario, col quale condividiamo una forte devozione alla Madre di Gesù.
Pietro Angione
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