Torna alle News L’orgoglio di essere cum fratres
16/03/2012 - Sentirsi comunità e ritrovarsi a far parte di una famiglia. Una famiglia devota alla sua Patrona, la Vergine Maria, e coinvolta in una crescita spirituale, civile e sociale che al giorno d’oggi, tra crisi e insicurezze, tra chiusure i sè stessi e paura dell’altro, è davvero una piacevole riscoperta.
Sono questi i sentimenti che avranno attraversato i cuori degli otto ragazzi quando domenica sera, durante la celebrazione della messa, hanno indossato per la prima volta le insegne del nostro Sodalizio. Sono passati solo sette anni da quando Angelo Spagnoletta, ex priore della Confraternita, vero amico e confidente, apponeva sulle mie spalle la mozzetta e la medaglia di questo venerabile Sodalizio. E oggi, da devoto e servitore della Confraternita dell’Assunta, mi ritrovo a “vestire” gente nuova che ha sentito il bisogno di entrare in questa grande famiglia. Ragazzi come me in cui intravedo voglia di partecipare e spirito di iniziativa.
Non so quanti tra loro, a partire dal più piccolo aspirante Corrado (soli sei mesi di vita), porteranno a compimento il proprio servizio in questa Congrega, ma la soddisfazione di rivedere la voglia e l’affiatamento che hanno caratterizzato i venerdì precedenti alla vestizione nei quali tutti gli aspiranti si sono interessati all’iscrizione, fa sperare in una sana e convinta partecipazione non solo alle processioni pasquali ma a tutta la vita confraternale che scorre durante l’anno tra un accavallarsi di iniziative e partecipazione alla vita spirituale.
Ogni volta che la Confraternita si allarga è momento di gioia, di incondizionata soddisfazione. Ed è con un pizzico di orgoglio che esprimo ancor oggi la mia gratitudine a chi mi invitò a vestire le insegne di questo Sodalizio e l’invocazione alla continua protezione della Vergine Assunta in Cielo.
Giuseppe de Robertis
|