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19/04/2012 - I giorni successivi alla Settimana Santa sono quelli dei resoconti. Gli appassionati vagano da uno studio fotografico all’altro alla ricerca delle immagini che hanno immortalato gli intensi momenti vissuti in particolare durante il triduo pasquale, che hanno visto rievocare la passione di Nostro Signore attraverso la sfilata per le vie cittadine delle Sacre Immagini che hanno riproposto il racconto suggestivo del martirio di Cristo.
Le processioni pasquali costituiscono senza dubbio la forma più spicciola di catechesi. Attraverso le statue lignee o di cartapesta tutti noi, da bambini, abbiamo cominciato a nutrire le prime forme di umana pietà verso i patimenti subiti dal Buon Gesù. Per ciascuno di noi c’è stato il racconto dei genitori o dei nonni che, al passaggio delle statue dondolate dai portatori delle varie Confraternite, narravano gli eventi che tra il Giovedì e il Venerdì Santo determinarono il compimento del disegno di salvezza di Dio.
Ovviamente questa Settimana Santa ha anche avuto le sue note caratteristiche. L’evento più originale sarà forse stato la sosta obbligata delle immagini del Sabato Santo presso la nostra chiesa di San Gennaro a causa della pioggia che, dopo ben undici anni (un vero record), è tornata a scombussolare il regolare svolgimento di quella manifestazione religiosa.
Senza dubbio suggestiva è stata la processione del Venerdì Santo, svoltasi in un clima particolarmente mite. Sempre appropriato (ma questo resta un parere personale) è stato l’orario di svolgimento nelle ore notturne, che furono quelle in cui si svolse l’evento narrato dalle statue: nella notte del Venerdì Santo si colloca infatti l’agonia del Getsemani e la cattura di Gesù, all’alba si svolse il frettoloso processo religioso innanzi al Sommo Sacerdote, al mattino fu celebrato il processo davanti all’autorità romana rappresentata da Ponzio Pilato, la flagellazione, lo scherno dei soldati e la coronazione di spine. Seguì poi la condanna a morte, l’ascesa al calvario con la croce sulle spalle, la crocifissione verso mezzogiorno, più o meno alla stessa ora in cui la processione giunge al borgo per il rientro. D’altra parte lo svolgimento del Sacro Corteo lascia ai fedeli e ai confratelli la possibilità di partecipare nelle rispettive parrocchie all’azione liturgica “In Morte Domini” del pomeriggio che, fermo restando l’alto valore liturgico della processione, costituisce sempre il momento più sublime di adorazione a Gesù Crocifisso e, in quanto tale, deve avere la precedenza. Naturalmente esiste sempre una corrente che, concentrandosi forse maggiormente sull’aspetto “folcloristico” della manifestazione, è propensa a un ritorno della processione dei Misteri al pomeriggio, come avvenuto dal 1956 al 1987, ma sarebbe una soluzione che, premiando da un lato la “spettacolarizzazione” dell’evento cui potrebbe partecipare una quantità maggiore di popolo, a discapito della concordanza cronologica, determinerebbe una concorrenza con la celebrazione “In Morte Domini” in cui i confratelli dei vari sodalizi si troverebbero a scegliere fra la messa e una semplice processione rievocativa.
Il Sabato, come si è detto, è stato scompigliato dalle avverse condizioni meteorologiche che hanno costretto a una strategica ritirata nella nostra amata chiesa di San Gennaro. Il simulacro della Pietà, che in quella giornata costituisce da secoli il fulcro della devozione mariana cittadina, è stato intronizzato davanti al presbiterio, attorniato dalle statue in cartapesta di Giulio Cozzoli dei sei santi che, in vario modo, presero parte alla passione di Gesù. Particolarmente emozionante è stato trasportare nella nostra chiesa l’immagine del nostro amato San Pietro, e ospitare nel cappellone della nostra Confraternita le immagini della Veronica, di Santa Maria di Salome e di san Giovanni Evangelista. Altrettanto emozionante è stato il rientro che, dopo diversi anni, si è svolto presso la chiesa del Purgatorio nella penombra del borgo cui era stata spenta la pubblica illuminazione.
Certo, molte cose vanno ancora corrette. Esistono tratti in cui i sacri cortei sfilano nel chiassoso vociare degli astanti o nel disordine dei confratelli. Č necessario incrementare i momenti di preghiera, sollecitando i Padri Spirituali ad accompagnare le rispettive Confraternite. Ma tuttavia si sono rinnovati riti che promuovono un autentico clima di fraternità e l’autentica fede, seppur espressa con gesti di preghiera semplici quanto antichi.
*Foto di Nicolò Minervini
Pietro Angione
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