Torna alle News UNA STORICA RIVELAZIONE DEL CARDINALE TEDESCHINI
Riceviamo e pubblichiamo un interessantissimo articolo inviatoci dal prof. Cosmo Tridente che interessa da vicino il culto all'Assunta e, di conseguenza, la nostra Confraternita.
Al prof Tridente vanno i nostri più fervidi ringraziamenti.
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10/08/2014 - I molfettesi, non più giovani, ricorderanno che il 1° luglio 1951 la venerata icona della Vergine dei Martiri fu incoronata dal Cardinale Federico Tedeschini (1873-1959), proclamandola, nello stesso tempo, nostra Augusta Protettrice (Patrona Melphictensium). Le due corone, poi rubate e rifatte, furono disegnate dallo scultore molfettese Giulio Cozzoli e cesellate a Napoli dalla ditta Coppola Gagliardi.
Lo storico evento fu commentato nella stampa locale con queste parole: “…La domenica fu tutto un trionfo. Qualcuno ha pensato per un momento a S. Pietro, guardandosi attorno in Cattedrale: la gente arrampicata sugli altari, le porte, sempre chiuse, spalancate, la formazione di spazi liberi con scomparti in legno, la sapiente distribuzione degli amplificatori, l’addobbo fantasioso, le luci da canonizzazione. Agevolava la fantasia dell’ambiente capitolino l’augusta presenza del Cardinale con l’eletta schiera dei Vescovi di tutta la Puglia, soprattutto la grandiosa solennità della cerimonia liturgica. E si ebbe finalmente il trionfale epilogo con l’elevazione della corona d’oro, destinata ad ornare il capo della Vergine dei Martiri. Tra lo scoppio frenetico degli applausi, il giubilo delle madri, la commozione dei padri, la gioia dei piccoli, un marinaio dei nostri battelli – si riconosceva dal volto quasi nero e dal modo col quale si reggeva in piedi – ha portato molte volte un panno bianco agli occhi, frenando poi a mala pena in gola chissà che cosa” (Luce e Vita n.13 del 21 luglio 1951)
Purtroppo quell’anno fu funestato da un triste evento: l'alluvione del Polesine che colpì gran parte del territorio della provincia di Rovigo e parte di quello della provincia di Venezia (Cavarzerano), causando 84 vittime e più di 180.000 senzatetto, con molte conseguenze sociali ed economiche.
Ma non tutti sanno che il 13 ottobre dello stesso anno il Cardinale Tedeschini fu al centro dell’attenzione del mondo cattolico per un altro importante evento, quello della chiusura a Fatima dell’Anno Santo esteso a tutta la Chiesa. Durante l’omelia, l’eminente porporato rivelò alla folla che gremiva la piazza della Basilica portoghese un eccezionale documento scritto da Papa Pio XII (Eugenio Pacelli) che di seguito sintetizzo:
Nel 1950, poco prima di proclamare il dogma dell’Assunta, Pio XII mentre passeggiava nei giardini vaticani assistette più volte allo stesso fenomeno verificatosi nel 1917 al termine delle apparizioni di Fatima (il miracolo del sole) e lo considerò una conferma celeste di quanto stava per compiere.
«Era il 30 ottobre 1950», antivigilia del giorno della solenne definizione dell’assunzione, scrive Pio XII. Il Papa stava dunque per proclamare dogma di fede l’assunzione corporea in cielo della Madonna al termine della sua vita terrena, e lo faceva dopo aver consultato l’episcopato mondiale, unanimemente concorde: soltanto sei risposte su 1181 manifestavano qualche riserva.
Verso le quattro di quel pomeriggio faceva «la consueta passeggiata nei giardini vaticani, leggendo e studiando». Papa Pacelli ricorda che, mentre saliva dal piazzale della Madonna di Lourdes «verso la sommità della collina, nel viale di destra che costeggia il muraglione di cinta», sollevò gli occhi dai fogli. «Fui colpito da un fenomeno, mai fino allora da me veduto. Il sole, che era ancora abbastanza alto, appariva come un globo opaco giallognolo, circondato tutto intorno da un cerchio luminoso», che però non impediva in alcun modo di fissare lo sguardo «senza riceverne la minima molestia. Una leggerissima nuvoletta trovavasi davanti». «Il globo opaco - continua Pio XII nell’appunto inedito - si muoveva all’esterno leggermente, sia girando, sia spostandosi da sinistra a destra e viceversa. Ma nell'interno del globo si vedevano con tutta chiarezza e senza interruzione fortissimi movimenti».
Il Papa attesta di aver assistito allo stesso fenomeno il giorno seguente, 31 ottobre, e il 1° novembre, giorno della definizione del dogma dell’Assunta, quindi di nuovo l’8 novembre. Poi non più. Ricorda pure di aver cercato varie volte negli altri giorni, alla stessa ora e in condizioni atmosferiche simili, di guardare il sole per vedere se appariva il medesimo fenomeno, ma invano; non poteva fissare nemmeno per un istante, rimaneva subito la vista abbagliata.
«Pio XII era persuasissimo della realtà del fenomeno straordinario, cui aveva assistito ben quattro volte», dichiarò suor Pascalina Lehnert, la religiosa governante dell’appartamento papale. Quando il Cardinale Tedeschini, in partenza per la sua missione a Fatima, andò a visitare il Pontefice, costui espresse il proposito di non parlarne nella sua omelia dicendogli: «Lascia stare, non è il caso». Ma il Cardinale insistette sostenendo l’opportunità di tale annuncio.
C’è da chiedersi perchè proprio Papa Pacelli ebbe il privilegio di osservare questo fenomeno. Secondo Andrea Tornielli (Pio XII. Eugenio Pacelli. Un uomo sul trono di Pietro, Mondadori, 2007) c'era un legame solido tra la vita di questo Pontefice e il mistero della Vergine Maria. "Fin da bambino Eugenio Pacelli era devoto ed era iscritto alla Congregazione dell'Assunta, che aveva la cappella vicino alla Chiesa del Gesù. Una devozione che appare profetica, perchè sarà proprio lui a dichiarare il dogma dell'Assunta nel 1950. E poi - continua Tornielli - Eugenio Pacelli ricevette l'ordinazione episcopale da Papa Benedetto XV nella cappella Sistina il 13 maggio 1917, giorno della prima apparizione della Madonna a Fatima"
Nel 1940, in qualità di Pontefice, riconobbe definitivamente le apparizioni di Fatima, e il 31 ottobre 1942 consacrò il mondo, con un radiomessaggio, al Cuore Immacolato di Maria.
Cosmo Tridente
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