Torna alle News
Nel trigesimo della scomparsa di mons. Martella

06/08/2015 - Il nostro percorso di preparazione alla grande Solennità dell’Assunzione prosegue spedito. Eppure non potevamo, oggi, non soffermarci un istante in riflessione nel trigesimo della scomparsa del nostro amato Vescovo mons. Luigi Martella.
Non possiamo dimenticare le numerose esperienze vissute come Confraternita al suo fianco. Indimenticabile la Visita Pastorale compiuta nel giugno 2008 presso la parrocchia San Gennaro, essendo parroco mons. Giuseppe de Candia. In quell’occasione avemmo modo di conoscere don Gino più da vicino, di conoscerne a fondo la bontà, l’umiltà, la pacatezza. Negli anni a seguire molteplici sono state le occasioni in cui lo abbiamo avuto fra noi, a spezzare il Pane e la Parola per noi. Riaffiorano i ricordi delle passate “quindicine” in cui il Vescovo, interrompendo la permanenza estiva nella città natìa per tornare in Diocesi in occasione della Festa Patronale di Terlizzi, ne approfittava per una “capatina” a Molfetta, per celebrare l’Eucaristia nella quindicina dell’Assunta.
Ultimo ricordo di mons. Martella, pregno di struggente tenerezza, è quello dei quattro confratelli in abito che, per una manciata di minuti, hanno vegliato la bara del Vescovo defunto nella prima mattina dell’8 luglio, giorno della cerimonia esequiale.
Maria ci insegna che, con la morte, non tutto è perduto. Essa si esaurisce in un istante: quello necessario a chiudere gli occhi in questo mondo per aprirli nell’altro. Maria ci insegna che persino il nostro corpo, che sulla terra, soggetto alle leggi della biologia, è destinato a dissolversi, sarà un giorno risuscitato e pieno di gloria contemplerà il volto dell’Assoluto. Volto che, ne siamo tutti intimamente convinti, già don Gino contempla con l’anima in Paradiso.

Pietro Angione