Torna alle News L'anziano conosce la strada…
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09/08/2015 - “Il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada”. Sono queste le parole di un saggio proverbio africano che ben si applicano al contesto della nostra Confraternita. Nella Confraternita, però, l’anzianità non è da considerarsi in base all’età anagrafica, ma in base all’anno iscrizione nei registri del Sodalizio.
La cerimonia di vestizione di un confratello ha tutto il sapore di una promessa. Può considerarsi un “sacramentale”, ovvero un gesto simbolico che intende richiamare alla mente i sacramenti veri e propri: l’imposizione delle insegne intende ripercorrere l’imposizione della veste del battesimo che tutti i confratelli e aspiranti devono aver ricevuto per poter essere ammessi. Sta al confratello, poi, compatibilmente con le esigenze dettate dal lavoro e dalla famiglia, vivere il percorso spirituale proposto dalla Confraternita con serietà sino all’ultimo giorno.
La serata del 6 agosto ha inteso richiamare il concetto della “fedeltà alla promessa”. Sono stati infatti premiati quei confratelli che hanno raggiunto particolari traguardi di iscrizione alla Confraternita, tra cui il “decano” Domenico Petruzzella, classe 1931, iscritto nei nostri registri nell’anno 1945 essendo priore Sebastiano Porcelli, che ha collezionato 70 anni ininterrotti di iscrizione, mai traditi in quelli che sono tutti gli obblighi di ciascun confratello, malgrado gli acciacchi dell’età gli impediscano ormai da diversi anni di vivere appieno la vita associativa. Cosa curiosa: tra i molti confratelli che hanno celebrato le “nozze d’argento” con la Confraternita dell’Assunta, figurava anche il nome di Cosimo Roselli, attuale Priore, che ha raggiunto il venticinquesimo anniversario d’iscrizione.
Altro momento significativo è stato quello della consegna delle targhe-ricordo ai già priori viventi della Confraternita Angelo Spagnoletta (2005-2010), Gaetano Petruzzella (1998-2004) e Carlo Roselli (1994-1997). È stata una vera attestazione di stima verso tre “colonne” del nostro Sodalizio che tanto hanno fatto per la crescita della nostra Confraternita reduce, agli inizi degli anni ’90, da un lungo periodo di declino dovuto alla secolarizzazione della società. Se oggi abbiamo una Confraternita viva e in continuo fermento, abbiamo un debito di riconoscenza verso di loro.
Pietro Angione
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