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Molfetta in festa per l'arrivo del Papa
La visita di Papa Francesco a Molfetta raccontata da una nostra consorella impegnata, nell'occasione, nel coro che ha animato la celebrazione eucaristica

02/05/2018 - Il 20 aprile per Molfetta sarà una data da ricordare, passerà alla memoria biografica di chi c’è stato e alla memoria storica della cittadinanza: la visita del Santo Padre ha rallegrato gli animi dei cittadini, ha offerto ospitalità a turisti, a pellegrini, a chi c’era 25 anni fa. Tale data ricorda quella della morte di un Vescovo ben noto al di fuori della diocesi: don Tonino Bello. La visita di Papa Francesco molti l’hanno intesa come preludio informale di un attesa più grande: quella della beatificazione del Vescovo, processo che ha già concluso la fase diocesana. Inoltre molti, teologi e non, vedono il parallelismo e unione d’intenti tra la teologia concreta di papa Francesco e dell’amato vescovo.
L’attesa è cresciuta nell’ultima settimana in cui le strade principali erano addobbate dai colori del Vaticano e bandiere della pace, inoltre le frasi più note di don Tonino facevano da cornice alle vetrine dei negozi.
Il palco mastodontico, l’altare ove il Papa ha celebrato, minuziosamente costruito da giovani artigiani locali e confratelli della nostra città: tutto era pronto, tutto era in attesa. Dai social network, il giorno atteso, si notava come la gente si era precipitata all’alba, ancor prima che il sole nascesse: la gente aveva uno sguardo solare, un aurea diversa.
Personalmente ho avuto l’onore di far parte del coro, privilegio che è costato fatica, preparazione ma che sicuramente porterò con me come un prezioso ricordo.
Dalle ore 8.30 i maxi schermi proiettavano immagini di don Tonino, interviste, e il coro iniziava ad animare l assemblea. Il tempo perfetto, un sole piacevole, un mare calmo e il vento quanto basta a far oscillare bandiere e drappeggi. Una fiumana di gente, 1000 colori diversi tra cappellini, striscioni: una città e una diocesi unita in un unico abbraccio. Alle 9.30 il collegamento con Alessano: la folla entusiasta ma muta e commossa quando nota che il Papa si ferma a pregare dinanzi alla tomba. L’attesa cresce, l’emozione si fa sentire: dopo poco più di un’ora ecco il rumore delle eliche ed ecco il Papa che atterra.
I saluti e gli onori di casa del Vescovo e del sindaco e poi il primo tragitto con la papamobile: è davvero emozionante, non si è in grado di capire se stia succedendo davvero o è immaginazione. L’orchestra intona il canto d’ingresso ed ha inizio la celebrazione. Nell’omelia molti riferimenti ai messaggi di don Tonino, troppe le allusioni alla teologia del Vescovo salentino, molte le provocazioni ad aprirci all’immigrazione e al sociale in modo concreto. Al termine della celebrazione il saluto del Vescovo che con la sua lettera ha ben disegnato e illustrato i temi scottanti della nostra Diocesi: dalle problematiche del lavoro che attanaglia i giovani e lì costringe a emigrare, agli anziani sempre più soli nelle case di riposo, ai giovani che impegnano ancora nelle parrocchie sempre più fuori moda.
Al termine della celebrazione, dopo aver ricevuto pensieri ed omaggi da pochi fortunati, il giro in auto in mezzo alla folla e in sottofondo il canto “Dammi, Signore, un’ala di riserva”… poi l’elicottero decolla…
Molfetta non dimenticherà.

Mariagrazia Petruzzella

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