Torna alle Pubblicazioni
Maria mar di dolcezza

A cura della Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo, Nuovo centro stampa, Molfetta, 8 pagine

Il titolo ripropone l’appassionata attestazione d’amore che S. Francesco de Geronimo rivolge alla Vergine Maria nel suo “Dio ti salvi, Regina”, che la Confraternita da duecento anni ha adottato come canto conclusivo dell’annuale quindicina celebrata in preparazione alla festa di agosto.
“Dio ti salvi, Regina”, perché il corpo di Maria, preservato dal peccato originale, non poteva conoscere la distruzione nel sepolcro, ma doveva essere preservato dalla corruzione. Come Dio aveva salvato l’anima di Maria dal peccato originale, allo stesso modo salvò il suo corpo dalla decomposizione nella tomba. Fu così che la Vergine ottenne il privilegio dell’assunzione totale della sua persona, anima e corpo, in Cielo.
Questa fede così ardua da comprendere, la nostra Confraternita, costituita da persone semplici, ha da duecento anni professato, prima ancora che la Chiesa ne riconoscesse ufficialmente il contenuto dogmatico. E questo libello si propone come percorso attraverso l’essenza della Confraternita, articolata nei due secoli di storia attorno al culto mariano e alla quaresima molfettese, punti di forza della vita associativa.
Diffuso in occasione dell’insediamento della nuova amministrazione, il libretto contiene interessanti spunti di riflessione sul Sodalizio e sul mondo confraternale molfettese in genere, espressi attraverso le parole degli amministratori entranti e il sapiente intervento formativo e informativo del padre spirituale mons. Sergio Vitulano. La cronistoria degli eventi che hanno fomentato l’evolversi del Sodalizio, l’accenno alle ataviche processioni della Settimana Santa, le preziosissime foto inedite a colori che fanno da corredo ai testi, unite all’impostazione pregevolissima che porta la firma del progettista grafico Pasquale Modugno e del “Nuovo Centro Stampa Molfetta”, rendono il volume imperdibile per tutti gli appassionati di storia locale in genere.

Gennaio 2011

PIETRO ANGIONE